La millecinquecentesima immersione

Vulcano - In Crociera alle isole eolie con la baleniera "thor"

Vulcano (Isole Eolie) - 15 agosto 2008

Ci sono delle immersioni che assumono un valore simbolico, di molto superiore al valore dell’immersione in se stessa. Sono immersioni destinate a rimanere per sempre nella memoria di un subacqueo. Quella che ho fatto il giorno di Ferragosto del 2008, nel corso della crociera alle Isole Eolie a bordo della baleniera "Thor", ha certamente un valore particolare per me, dato che si tratta della mia millecinquecentesima immersione. Un bel traguardo in 13 anni!

Quando nel '95 conseguii il mio primo brevetto subacqueo ero spinto semplicemente dalla curiosità di scoprire l’altra faccia del mare (una faccia molto diversa rispetto a quella che avevo visto navigando a vela per venti anni) e dalla noia di un’estate trascorsa in un villaggio turistico in riva al mare senza aver nulla da fare. Allora non avrei mai pensato che, in poco più di una decina d’anni, questa mia nuova passione sarebbe diventata così coinvolgente e totalizzante. Ma è stato proprio così: oramai da diversi anni ogni mio momento libero lo trascorro sott’acqua e da quando ho superato la fatidica soglia dei cinquant’anni e il mio tempo libero è notevolmente aumentato, posso proprio dire che trascorro la maggior parte del mio tempo immerso nell'acqua. Quanto potrà durare tutto questo? A volte mi pongo questa domanda, preoccupato dal fatto che prima o poi questo sogno dovrà finire. Per il momento, però, confortato da una salute che ancora mi assiste e da un fisico che comincia appena a dimostrare gli inevitabili segni del tempo che passa, spero che tutto questo possa durare ancora a lungo. Arriverò mai alle 2000 immersioni? Non lo so proprio. Per adesso mi basta soffermarmi un attimo a ricordare il raggiungimento di questo mio traguardo simbolico, cullandomi nel ricordo, in attesa di raggiungere altre mete e di provare nuove emozioni...

Sono partito il 9 agosto dalla nuova Marina di Stabia a Castellammare di Stabia per una crociera di una settimana con la mitica baleniera "Thor" ,assieme ad altri diciotto compagni d’avventura. La nostra meta era l’arcipelago delle Isole Eolie. A bordo con me c’erano anche mia moglie e mia figlia, subacquee come me. In tutto c'erano una dozzina di subacquei di vario livello e anche delle persone che in vita loro non metteranno mai un erogatore in bocca e, soprattutto, dopo questa crociera non metteranno mai più piede su una barca da crociera. Il mare mosso incontrato durante le diciotto ore di navigazione fatte all’andata e le venti ore del ritorno ha messo a dura prova lo stomaco di molti dei partecipanti alla crociera ed io, che fortunatamente non soffro il mal di mare, ho veramente sofferto per loro. Comunque, abbiamo gironzolato tranquillamente per le Isole Eolie per una settimana, alternando le immersioni subacquee alle escursioni a terra sulle isole principali. Personalmente ho potuto collezionare una decina di tuffi stupendi in acque cristalline che offrono degli scenari davvero mozzafiato. Il paesaggio lunare di Punta Castagna a Vulcano che, proprio davanti alla cava di pietra pomice, sprofonda nel blu ad oltre 100 metri di profondità e la parete a picco dell’imponente scoglio di Strombolicchio accanto all'isola di Stromboli, resteranno per sempre impressi nella mia memoria. Ma l’immersione del 15 agosto fatta lungo la parete dell’isola di Vulcano, di fronte al piccolo Scoglio della Sirenetta, rimarrà per sempre trai i miei ricordi più belli, un ricordo amplificato dal fatto che si è trattato della mia immersione numero 1500... un traguardo importante!

Dopo aver fatto una "notturna" la sera del 14 agosto, proprio sotto allo Scoglio della Sirenetta, la mattina seguente ritorno sul medesimo punto di immersione assieme ad altri 8 subacquei e alle dieci e mezza in punto mi tuffo in acqua direttamente dalla "Thor". Scendo rapidamente sul pianoro profondo una decina di metri antistante allo scoglio e comincio a nuotare verso il ciglio della scarpata che sprofonda sino a giù nella sabbia bianca. Poi, al segnale del resto del gruppo, mi tuffo oltre la scarpata e mi lascio cadere velocemente verso il fondo, frenando appena la discesa con il mio gav. La parete è verticale ed è ricca di colori. Gorgonie gialle, margherite di mare, madrepore a cuscino, delicate Claveline e piccoli rami di rosse Paramuricea clavata, ricoprono la nera roccia vulcanica e si fanno sempre più fitte man mano che si scende verso il fondo. Nei tratti più riparati dalla luce, sulla volta di piccole nicchie della roccia, vedo degli esili rametti di corallo rosso, con i polipi bianchi aperti in cerca del cibo trasportato dalla lieve corrente. Qui e là vedo delle belle stelle pentagono adagiate sulle sporgenze della parete, mentre ogni tanto scorgo dei ricci matita, davvero molto particolari e più rari rispetto ai ricci diadema e ai ricci melone che abbondano ovunque.

Dopo un poco lascio il gruppo di sub che mi hanno accompagnato in questo tuffo e decido che è il momento di rimanere per un po’ da solo con me stesso. Ne sento il bisogno. Scendo fino a dove la parete verticale di roccia termina nella sabbia chiara che degrada lentamente verso maggiori profondità. Sono al decimo minuto di immersione. La profondità è di 47 metri, ma non avverto ancora alcun sintomo di narcosi. Il pesce quaggiù è più abbondante. Oltre alla miriade di Anthias rosa e di castagnole nere che nuotano attorno a me aprendosi al mio passaggio, vedo alcuni scorfani rossi, delle piccole aragoste che muovono le loro antenne infastidite dalla luce della mia torcia e anche una magnosella. Mi sento bene e sono molto tranquillo,perciò decido di allargarmi un po’ dalla parete e di scendere giù lungo la sabbia che degrada verso il fondo. Il paesaggio intorno a me diventa sempre più spoglio man mano che scendo in profondità. La luce arriva ancora perfettamente quaggiù, ma i colori oramai sono del tutto scomparsi. Tutto ha assunto una tonalità di grigio azzurro. Adesso sono a 55 metri di profondità. Comincio a caricarmi rapidamente di deco. Mi fermo per pochi attimi a pensare a quello che mi circonda, alla mia millecinquecentesima immersione... alla voglia di fare altre mille immersioni come questa. Socchiudo gli occhi. Per un istante mi sento felice e appagato. Guardo gli strumenti: indicano -55.6 metri e ho già 5 minuti di decompressione da scontare. La scorta d’aria mi è più che sufficiente: col tempo ho imparato a regolare i miei consumi e, soprattutto, a terminare le mie immersioni in sicurezza. La temperatura dell’acqua non è particolarmente fredda: ci sono 16 gradi. Il senso di benessere si trasforma in consapevolezza che non posso rimanere molto più a lungo quaggiù. Oltretutto, essendo trascorse appena 12 ore dalla notturna della sera precedente, la mia saturazione di azoto aumenta velocemente. Stacco perciò dal fondo e mi riporto sulla parete. Incomincio una lenta risalita, iniziando a smaltire parte dei 10 minuti di deco accumulati sul fondo. Raggiungo il gruppo degli altri sub intorno ai 37 metri di profondità e continuo con loro la risalita verso la superficie. Attorno a me adesso c’è una miriade di Anthias rosa e di castagnole e alcuni branchi di grosse salpe mi volteggiano intorno. Nugoli di Donzelle pavonie brucano il cibo tra le alghe brune che ricoprono le rocce circostanti. Punto la mia torcia sulla parete e vedo brillare gli occhi rossi di decine e decine di gamberetti della specie Parapandalus. E' uno spettacolo fantastico vedere questi piccoli esseri che si fanno sfiorare dalla mia mano per poi indietreggiare a scatti fino a un nascondiglio sicuro. Oramai sono giunto al quarantesimo minuto di immersione e mi ritrovo proprio sotto alla cigliata. Scavalco lo scalino di roccia ed eccomi di nuovo sul fondale di sabbia vulcanica, scura e pesante. Risalgo ancora fino alla quota deco e mi soffermo a giocare alcuni minuti con delle piccole triglie e alcune tracine che si insabbiano completamente non appena le sfioro con le dita. Il tempo intanto passa lentamente. Ripenso alle meraviglie che ho visto sulla parete più sotto di me. E' il cinquattottesimo minuto. Sono di nuovo fuori dall’acqua e inizio a nuotare in superficie verso la "Thor". La mia immersione numero 1500 è terminata… ma il ricordo delle acque cristalline di Vulcano resterà per sempre nella mia mente.

La baleniera "Thor" in banchina alle Eolie.

Nuotando tra le rocce vulcaniche...

 

...in mezzo a nuvole di castagnole.

Vulcano: lo Scoglio della Sirenetta.

Angela & Marcello nelle acque dell'Isola di Vulcano.

        

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